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Censura implicita

La mia opinione è offensiva e fuori contesto o semplicemente tu, eventuale contestatore, non l’hai ascoltata?

Opinioni, che l’etimologia rimanda al giudizio, sono al giorno d’oggi rigirate, in molti casi con lo scopo di farla diventare insulto e malizia.

Un eventuale commento potrebbe sembrare offensivo, ma che cos’è che lo rende tale? Prendendo alla lettera il significato, come è successo nei commenti della piattaforma social, oggi con più download, otterremmo accuse infondate contro uno dei più semplici e basilari diritti dell’uomo: l’espressione.

Quando cado nell’errore?

Un opinione sbagliata è tale quando limito o altero l’idea di qualcuno con il mio giudizio.

Facciamo un esempio per rendere chiare le cose.


Scenario 1

Tizio : “Mi piace questo maglione viola.”

Caio : “Io lo preferisco verde.”

Questa è un’opinione giusta perché tu esprimi un tuo parere senza cambiare forzatamente l’idea dell’altro.


Scenario 2

Tizio: “Mi piace questo maglione viola”

Sempronio: “Io lo preferisco verde, prendilo verde, è meglio per te ed è più bello.”

Questa, a differenza della prima, è un’opinione sbagliata perché sto obbligando una persona a pensare la stessa cosa che penso io. In questo ambito può sembrare una cosa banale, una sciocchezza, ma in altre situazioni più grandi no. Questo però non deve farvi pensare che quella “sciocchezza” di cui stavamo prima non sia pericolosa, perché come la vita ci insegna, le cose più banali sono sempre quelle che ci aggirano, soggiogandoci. Quella banalità a lungo andare può portarsi con se conseguenze altamente tossiche per la persona a livello psicologico, provocando difficoltà di decisione visto che si ha paura di scegliere per cercare di piacere agli altri, libertà di dire cosa ti piace per paura di non piacere, sembrando strano e di conseguenza l’emarginazione.

Poi in queste situazioni, non può di certo mancare l’ansia, che ti limita e ti avvolge come una

serpe, una sensazione causata dalla paura di aver sbagliato, o peggio, di essere sbagliato perché non ti piace quello che piace a tutti che in realtà è quello che si pensa perché molte cose piacciono poiché sono di moda e, come ogni cosa alla moda, allo scadere del tempo verrà dimenticata e si passerà a qualcos’altro, alcune volte anche la cosa opposta.


Posso far cambiare idea a qualcuno?

Si, quello che vi ho spigato prima non vuole dire che esistono due poli opposti come il nero e il bianco, ma che si può ottenere anche il grigio se mescolato nel modo giusto. Posso far cambiare idea a una persona ma bisogna spigare le motivazione e cercare di convincere l’interlocutore che l’eventuale soluzione di un problema è diversa. Il cambiamento è un momento delicato, come un cristallo, per tutti e bisogna essere delicati e scegliere con saggezza le parole per non rischiare di romperlo. Oltre a essere delicati bisogna essere pazienti, perché la persona che subisce il cambiamento deve essere accompagnata gradualmente in tutto il periodo di transizione, senza correre, infatti i cambiamenti migliori sono quelli più lenti. Se la persona capirà ed accetterà il cambiamento, tutto andrà per il meglio, se invece non lo accetterà bisogna rispettare la sua

decisione perché altrimenti ricadremmo inevitabilmente nell’errore della cattiva opinione.

Se qualcuno erra o dice qualcosa di errato, io posso intervenire?

Si, perché quando qualcuno erra nell’agire o nel parlare sta già interferendo con la libertà di

qualcuno e di conseguenza è giusto intervenire e fargli capire che è caduto nell’errore. Sarebbe più adeguato farglielo capire mediante un dialogo per concordare sulla soluzione migliore, ma se l’individuo si rifiuta di intendere e continua a interferire con la libertà altrui, è bene imporsi, ma unicamente nel caso dove l’individuo sbaglia.


Gentili lettori o ascoltatori, dopo avervi introdotto cos’è un’opinione e come può essere

adeguatamente usata, vi chiarirò perché stiamo definendo tutto il contenuto di questo articolo come cesura implicita. Molte persone pensano di essere al pari di giudici e di poter interpretare qualcosa come giusta o sbagliata ancor prima di averla capita fino al suo significato più intimo.

Nelle loro menti entrano i concetti che a loro interessano, e se non coincidono con quello che pensano, li riterranno sbagliati, obbligando chi interagisce con loro a fargli cambiare opinione, ricadendo nell’errore dell’opinione sbagliata. Ecco come mai è considerabile come una censura:

perché ti ostacolano, impedendoti di parlare e pensare diversamente. Il modo migliore per evitare il più possibile una censura, secondo il mio ragionamento, è quella di lasciare fluidità di parola.

Per chi non avesse ancora inteso ciò che dico la cosa giusta da fare è di pensare prima di giudicare e di accettare l’opinione altrui.





Zucconi Sofia, Victoria Cucer

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