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La forma psicologica della violenza

“Non nasciamo folli, ma lo diventiamo quando sorpassiamo quella linea sottilissima che separa l’emozione estremizzata dalla pura follia”.

A partire dal XVII secolo, in ambito filosofico, Cartesio aveva la tendenza di scindere le proprietà prettamente umane, tra cui la razionalità, e quelle più di tipo animale. Indubbiamente le emozioni appartenevano al "esprit des bêtes", cioè allo "spirito degli animali". Passando poi per Darwin e altri scienziati, si è giunti a colui che ha dato un contributo fondamentale in questo campo: Freud con “La teoria delle emozioni”.

Il filosofo riteneva che le emozioni provenienti da un nucleo centrale, fossero spesso separate da quella che è la coscienza, che facessero cioè parte dell'inconscio e spesso si manifestassero tramite azioni o comportamenti a noi estranei.

Sin dall’antichità, il fenomeno della violenza sulle donne si è verificato in diversi ambienti, indipendentemente dalla condizione sociale della donna. Se era povera, contadina, zingara e nera magari subiva una violenza fisica sul luogo di lavoro o per strada; se bianca, nobile o borghese, la subiva dal punto di vista psicologico, magari costretta a eseguire gli ordini del marito. Resta il fatto che la violenza venisse esercitata, a prescindere dal modo.

Spesso, infatti, si ritiene che una persona violenta sia arrabbiata o che nel momento stesso in cui alza le mani su qualcuno, il gesto sia dovuto ad un sentimento represso, mai esternato.

Invece, la rabbia è ben diversa dall’aggressività: la prima è un’emozione che può essere provata in varie situazioni e a diversi livelli di intensità. La seconda riguarda un comportamento messo in atto per colpire qualcosa o qualcuno; può essere di tipo fisico, come picchiare, o verbale come nel caso di insulti. E’ importante fare questa distinzione perché nella maggioranza dei casi la rabbia non è seguita da un comportamento aggressivo.

Allora, sulla base di questa diversificazione, quand'è che un uomo diventa violento?

Quando la rabbia diventa cronica, cioè diventa l’emozione dominante nella vita quotidiana delle persone, può avere degli effetti collaterali molto negativi, compromettendo anche le relazioni con gli altri.

E’ fondamentale avere presente che ogni anno in Italia muoiono circa 150 donne per mano di uomini violenti: in media un omicidio ogni due giorni, ricordando però che la maggior parte dei reati commessi, per paura, non vengono denunciati e molti di essi avvengono in presenza di minori.

Per quanto riguarda la provincia di Parma, l’Arma dei Carabinieri ha adottato specifiche misure di contrasto, finalizzate a tutelare le persone ed intervenire nei confronti degli autori del crimine. Oltre al 112 è possibile contattare il 1522, numero gratuito e attivo 24 h su 24 che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno le vittime di violenza e stalking.

Nonostante sia un obiettivo molto difficile da raggiungere, speriamo che da oggi in poi, un numero maggiore di ragazzi, adulti, anziani, faccia sentire la propria voce, nella speranza che questa omertà cessi di esistere.




Giuliano (5^A) Servini (2^A) Ugozzoli (1^G)

Giornata contro la violenza sulle donne 25/11/2021 Zappa-Fermi - ASL Borgo Val di Taro Bruscaglia (5^A)

Video musicale "Proprio come lei" Classe IV C linguistico Primo premio Premio "Colasanti Lopez" Anno 2011




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